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lunedì 9 settembre 2013

"Ci sono cose che le persone devono sbrogliare da sè..."

Eccomi qui, reduce da un altro dei miei appuntamenti settimanali con lo psico. Ringrazio davvero di aver trovato il mio terapeuta, che mi aiuta a oggettivizzare, sdrammatizzare, vedere le cose in modo più lucido e a sentirle meno pesanti.
E' tornato dalle ferie finalmente, e quindi ecco qui al primo/secondo appuntamento. Non ho potuto evitare di vomitargli addosso quello che successe quella sera coi miei, quando mia madre mi bloccò sul momento di uscire di casa, e mi disse che ci stavamo trasformando in estranei, che ognuno si fa i fatti propri, che non ci confidiamo, che non abbiamo gesti di affetto, abbracci o altro per loro ecc ecc

"lei come si è sentita?"
"Male. Infastidita e in colpa allo stesso tempo. Non era il momento adatto a dirmi quelle cose, proprio adesso che sto pensando un pò a me....."
"Beh, ma quello che fa lei è normale... con il tempo una persona cambia confidente... quando sei bambino hai il genitore, poi le amiche, poi il compagno... si cambia nella vita e si cambiano i punti di riferimento. Non per questo i genitori valgono meno, semplicemente, il loro ruolo cambia. E non vuole neanche dire che non li si prende più in considerazione, o che gli si vuole bene di meno. Semplicemente, si diventa indipendenti con la propria vita, e deve essere così".
"Si ma vede, a me dispiace che stiano male, e lo capisco, veramente, capisco che si sentano trascurati e messi da parte, ma io cerco di fare la mia vita, non lo faccio per meno stima o affetto verso di loro. Invece capita anche che mi sento in colpa per, appunto, scegliere di fare le mie cose e dedicare tempo alle mie cose".
"Ma il figlio indipendente è quello a cui dovrebbero aspirare tutti i genitori. Se il figlio è indipendente, vuole dire che il lavoro che è stato fatto su di lui ha funzionato, ed è stato fatto bene, ci sarebbe da esserne felici e orgogliosi. Mi sembra che ci sia una confusione su questo piano nella testa dei suoi genitori, perchè confondono l'indipendenza con il menefreghismo. Ma non è così. E' giusto fare la propria vita e pensare alle proprie cose, è giusto essere indipendenti, è nel momento  in cui non lo si è, o non si riesce a esserlo, che è il vero problema e quello è il momento in cui bisognerebbe preoccuparsi davvero.... "

Questa discussione mi ha fortunatamente sciolto un nodo dentro. Mi sono sentita bene. O meglio, mi sono sentita un pò sollevata perchè capisco che quello che faccio, non è tutto male, come invece dicono loro. Non sono figlia menefreghista, non sono figlia egoista, sono figlia indipendente, e oserei dire ERA ORA, A 30+++ ANNI!

"Vede, è capitato in passato che la sorella di mia madre avesse avuto problemi, e sa mia madre quanto tempo ci ha perso con lei? Con nervoso e incazzature, cercando di farle capire che stava sbagliando, come correggersi ecc, e non c'è mai riuscita... anche perchè, a 60 anni, penso sia difficile cambiare... e poi io lo dico x esperienza, cambi quando sei pronta e quando ci arrivi TU con la tua testa. Ok il suggerimento esterno... ma non l'ossessione dall'esterno!!!! Anni di nervosi e rabbie per cosa? Lo dicevo spesso a mia madre, che doveva pensare di più a risolvere i SUOI problemi piuttosto che quelli degli altri. Ma per mia madre il rapporto famigliare è così, anche opprimente e soffocante, tu DEVI fare TUTTO per la tua famiglia di origine. E quando mia cugina, verso sua madre, non faceva nulla, mia mamma la tacciava di egoismo, e so bene che ora sta pensando la stessa cosa di me. Io non capisco fino a che punto devo o posso spingermi nell'aiutare i miei a risolvere i loro problemi".
"Ci sono cose che le persone devono imparare a sbrogliare da sè. Devono lavorare, darsi da fare, e capire. Si se vuole, può dire qualcosa, o far qualcosa, ma non è compito suo. Devono arrivarci loro, lavorando. E allo stesso modo, se pensano che sia egoismo... non è detto che sia sbagliato. Le faccio un esempio: una mamma ha un bimbo piccolo e continua a imboccarlo con risposte, continua a prevenire le sue richieste, prima che lui chieda o dica qualcosa, lei lo ha già fatto... in questo modo questo bambino crescerà senza capacità di chiedere, di far presente i suoi bisogni, e in lui si genera una difficoltà nel distacco con conseguente sensi di colpa quando lo fa..."
L'ho interrotto
"Un pò come mia madre?"
"Esatto... Stando troppo addosso agli altri non si fa del bene, anzi, si  fa loro del male come lei sa. Le persone devono imparare a sbrogliare le loro cose da sè..."

Ho sempre sentito la GRANDE responsabilità di dover "accudire" i miei in qualche modo. Ho sempre sentito che, se non lo avessi fatto, avrei fatto un torto verso di loro, e ci sarebbe stata una grande mancanza, avrei commesso un grande atto di egoismo. Mi sono auto annullata per 26 anni, VENTISEI, per non dare a loro il "dispiacere" di vedermi crescere e allontanare.... perchè sapevo che lo sarebbe stato, e infatti lo psicologo me lo ha confermato: se io cresco e divento adulta, per loro è una sofferenza perchè si sentono messi da parte, come se a uno non gliene fregasse più nulla, e mi vedono solo come una egoista, MA NON E' COSI'.
In qualche modo mi hanno inculcato che se non stai h24 in famiglia, o se cmq non dedichi tempo e cose a loro, è perchè non te ne frega, sei un figlio egoista ecc. Quando invece NON E' VERO CHE E' COSI'.
Mi rendo adesso conto da DOVE arrivano tutti i sensi di colpa che ho, tutte le paure di farmi una mia vita, di vivere facendo qualcosa che piace a me. Questi discorsi non sono mai stati fatti ad alta voce dai miei, eppure in qualche modo questi modi SBAGLIATI di ragionare sono entrati in me e li ho fatti miei. In questo modo, sempre x non ferirli, non ho mai risposto, ho sempre detto di si, ho sempre accettato tutto, pur di fare la brava, di non contraddire, di non fare arrabbiare, e di non fare soffrire... e la sofferenza che sentivo IO, le parole non dette - o meglio come dice lo psico "ingoiate", sono diventate cibo.... a cui io però ho detto BASTA.

E' dal 12 agosto che non mi abbuffo. E non posso dire di essere a dieta, perchè pur mangiando benissimo e concedendomi un pasto libero la settimana, io voglio vederlo come uno stile di vita che durerà per sempre, e che spero di portare avanti a vita, e anche x i miei figli. Io ora mangio di tutto, senza esagerare, mi ascolto per capire quando sono piena, e soprattutto MI RIFIUTO DI CEDERE ALLA MALATTIA E A QUESTI PENSIERI MALATI. Non voglio più esser schiava del cibo, nè tantomeno voglio esser schiava di questi pensieri malati, che provengono dalle teste ( malate ) dei miei. Loro con il cibo hanno lo stesso rapporto distorto che ho ( avevo ) io... un motivo ci sarà.... E se l'impulso di mangiare arriva, lo ricaccio indietro a calci, e cerco di capire CHE COSA mi sta dicendo il mio cervello in quel momento, e che sentimento voglia nascondere con il cibo.... e visto che senza cibo-anestetico le cose si sentono in modo più forte, sto imparando anche a far fronte a quelle..

Chi vivrà vedrà!






sabato 27 luglio 2013

La confessione

Ieri sera è stata una serata traumatica quanto... insopportabile. Non saprei come altro spiegare questa sensazione.
Ieri mi preparo, mi vesto, metto a tracolla la borsa, faccio per uscire, e irrompe mia madre: "ma a voi quando potrò beccarvi tutti e tre per parlare? Devo dire delle cose... "

Quando inizia così c'è poco da aspettarsi. O meglio, c'è poco di buono da aspettarsi.

La discussione è stata lunga e penosa, ma stranamente con toni pacati. La riassumo in breve: stiamo insieme poco, stiamo diventando come quattro estranei, ognuno si fa i fatti suoi, quando sarete grandi vi pentirete, prendete provvedimenti ora che siete in tempo, a volte vorremmo baci e abbracci ( !!!!!!! ), dovete confidarvi, non ci raccontate mai niente, vorremmo piu' coinvolgimento e complicità.... e poi c'è stata la confessione di mio padre, evidentemente shockato e scosso, che si rammarica di aver lavorato e basta per tutta la vita, si ritrova ora le figlie cresciute e si rende conto adesso di aver perso troppe cose, e che si sente in colpa perchè se avesse dato un pò di piu' alla famiglia, io e mia sorella adesso saremmo migliori e stremmo meglio; si pente di non esser stato vicino a mia madre e di averle lasciato i "pesi" familiari a lei. Non può tornare indietro ma entrambi vogliono che si migliora insieme il futuro.

Davanti a una scena simile cosa avreste fatto?

Queste sono cose che odio e che mi irritano. Chiedermi adesso di tornare indietro, manco avessi 15 anni... loro vorrebbero che quando vado a casa ci sia piu' complicità, più coinvolgimento, che io qualche volta baci e abbracci mia madre ( figuriamoci, è una cosa che non faccio con nessuno, solo con il mio compagno e basta, sono un orso.. dimostro l'affetto in altri modi solitamente con regali o fiori e basta, non con contatto fisico, che mi infastidisce! ) e cose di questo genere, che mi confidi e che parli..... NOn è nella mia natura nè nel mio carattere già normalmente, perchè mi chiedono di farlo proprio con lei, ORA, che ho un sacco di cose in sospeso da sistemare???
Penso che adesso come adesso sono scossa. E mi sento in colpa. Anche se non dovrei perchè se io con loro sono orso, è perchè IO sono il risultato di tante cose. Mi dispiace che stiano male, e spero un giorno di non stare male così coi miei figli, ma io adesso cosa posso fare??? Devo cancellare tutto quello che c'e' stato, urla, rotture di coglioni, obblighi a dire e fare cose, sentirmi trattare come una imbecille ecc..  per cosa?? E' ingiusto venirmelo a dire adesso, è ingiusto chiedermi QUESTO adesso, perchè io non sono in grado di farlo. Non posso. Veramente, con il cuore spezzato dico che non ce la faccio e che mi dovrei veramenbte sforzare e violentare a fare finta di niente e fare la famiglia del mulino bianco. Io non sono pronta a cancellare certe cose, non sono pronta ad andare avanti. Non so neanche se sarò mai pronta. E magari un giorno quando sarò pronta e sarà troppo tardi come dicono loro, e non potrò farci niente e mi pentirò, ma il problema è che adesso sono bloccata e non posso proprio fare quello che mi chiedono.

So che in fondo sanno di aver fatto dei danni, e mi dispiace tanto... mi dispiace vederli soffrire. Però io non sono pronta adesso.

Vorrei tanto vedere il mio psicologo, ne avrei proprio bisogno... Ma devo aspettare ancora un mese :(

mercoledì 17 luglio 2013

Sono fortunata perchè ho te.

Riassunto del post kilometrico:
dopo uno sclero con i miei, mi sono messa su Skype a sfogarmi con la mia dolce metà.

Dettagli:

Il motivo dello sclero, è che ho preso una decisione lavorativa ( cambiare un nostro consulente ) che ovviamente ai miei non va bene. Oltre a commentare la cosa mentre ero al telefono e fuori dalla stanza ( è una cosa che odio, loro lo fanno sempre, fanno commenti sarcastici sulle mie cose su cui loro non sono d'accordo, MA lo fanno quando esco dalla stanza ), mio padre si è messo a commentare per aver trovato sul banco il faldone aperto con delle fatture sparse in disordine.
Sa che è una cosa che mia madre odia, cioè trovare la contabilità in disordine, e per una volta che lei era zitta lui ha tirato fuori apposta l'argomento e mi ha veramente rotto le palle per un quarto d'ora. Giusto per, indirettamente, supportare lei secondo il meccanismo di cui parlavo nel post precedente. Gli ho detto il perchè era aperto sto benedetto faldone, ma non mi ha voluta ascoltare, e ha continuato a "sgridarmi" come nulla fosse.
Ovviamente se il faldone era così, c'è un motivo ( ho dovuto cercare una fattura perchè ho un problema con uno spedizioniere che mi vuole far pagare due volte la stessa spedizione ) ma come appunto dicevo la volta scorsa, è stata una buona motivazione per lui per darmi contro, per fare valere le ragioni di mia madre quando urla perchè le fatture non sono in ordine, e cercare in modo folle di mettere una pezza sui suoi errori del passato.

Io non ce la facevo piu', avevo il cuore in gola... a volte coi miei vorrei urargli in faccia che non li sopporto piu', ma so già che dopo che mi escono queste parole dalla bocca me ne pento e mi sento in colpa, e mi compare una vocina in testa che dice "dopo quel che han fatto per te.." e quindi cerco di trattenere tutto dentro di me e sto zitta. Non voglio essere ingrata verso i miei, ma han fatto quel che un genitore teoricamente dovrebbe fare per i figli, niente di più niente di meno. Eppure, se faccio valere le mie ragioni, mi sento una ingrata.

Ad ogni modo, mi sono sfogata con il mio amore su Skype.. e se mi sopportate ancora un pò e arrivate in fondo al post, capirete perchè ritengo di avere una vera enorme grandissima fortuna in amore, che probabilmente neanche mi merito.

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Lui: io gia' a 20 anni non sentivo piu quello che dicevano i miei
Lui: ma sei fuori
Io: scusa se sono fuori
Lui : :D
Lui: amoore
Lui: non volevo paragonare, stavo pensando i tempi addietro
Lui: cmq ti amo
Lui: guarda l'inizio di questo video :D
Lui: http://www.youtube.com/watch?v=3O1_3zBUKM8&feature=c4-overview&playnext=1&list=TL5ngcUVbvh58  
( se non volete vedere sto video, inizia con uno che urla a un bambino, il bambino per non sentirlo si tappa le orecchie e inizia a cantare LA LA LA LA )

Lui: ecco che devi fare
Io :*
Io: mettermi i tappi?
Lui: LA LA LA LA
Io :*   scusa se ti ho tenuto qui a lamentarmi...
Lui: ma a me fa piacere stare con te
Io: eh ma mi lamento che mi rompono le palle :D
Lui: ma io son contento che mi dici le cose :*
Io: eh ma mi incazzo sempre con loro
Io: non riesco a essere indifferente
Io: non so se dipende che voglio che mi lascino in pace, non capisco cmq che cosa costa a sta gente darmi un pò di fiducia e che cavolo si intromettono sempre.. PERCHE'? non dovrebbero incoraggiarmi nelle mie cose?
Io : poi si incazzano se sono insicura
Lui: ma xche pretendi da loro cose che non riescono a dartiiii
Lui: e come se ti chiedessi domani di dimagrire 50 kiliiii subito
Lui: stessa cosaaa
Lui: siccome non devi stare con loro tutta la vita ma con me e' inutile farti sangue amaro e tentare
Lui: alla fine lo so che per principio ti innervosici xche non e' giusto xche sei stufa xche ti trattano da pirla xche ormai sei grande,  ma questo principio ...se lo applichi che ti porta ? soddisfazione ? calma ?
Lui: ma non e' meglio forse ignorare e pensare a noi?
Io:... ma non chiedo di cambiare, è che mi incazzo x come sono fatti e mi innervosisco per tutti gli attacchi... pur sapendo che non cambierà mai niente mi incazzo che fanno così sempre con l'aria da mestri
Lui: ma si il maestro deve avere un allievo che li ascolta, se te ne sbatti che maestri sono
Io: hai ragione
(...)
Io: uffa.. cmq sia cercherò un modo x fregarmente
Io: è che mi sale l'incazzatura e l'ansia quando parlano. è una reazione immediata: devo contare fino a 10 x non ribattere e fregarmene se no esplodo, ma non voglio dargli corda
Lui: lo so in teoria dovresti guadagnarti un po di rispetto ma ne vale la pena? e' quello il problema
Io: m
Lui: cmq sei tu e basta che decidi a chi dare ascolto e chi no e che peso dare alle parole
Lui: xme se uno mi dice pezzo di merda potrebeb avere un peso per te un altro, se a me uno mi dicesse fallito non capisci un cazzo potrebbe avere un peso per te un altro
Lui: ma io so di per certo che non lo sono xche ho chi mi ama e l'ho trovato .. e ho tante idee e sono autonomo e potrei cavarmela sempre
Io: è x questo che ti amo, perchè sei un uomo vero
Lui: si ma lo sei anche tu una donna vera
Io: potrei obiettare ma non dico niente se no ti incazzi
Lui: e' che non ci credi, non credi in te
Io: io sono una roba a metà
Lui: tu sei meta'?
Io: come una pallotta di pongo senza forma e colore
Lui: xche hai paura a definirti xche non te l'hanno insegnato xche ti han sempre detto "fai"
Lui: ma x fortuna e' solo vero in parte
Lui: o almeno lo era, quindi credimi se ti dico che andiamo a vivere insieme, non per farti un favore, ma perche' voglio stare conte
Lui: quindi applicati a fare LALALA
Lui: :D

sabato 13 luglio 2013

Sensi di colpa.

Un'altra cosa che deve cambiare assolutamente, è mio padre che si mette in mezzo tra me e mia madre, specie quando lui non è qui tutto il santo giorno e NON ha idea di cosa succede e del perchè dico certe cose o reagisco in un certo modo.

Che lui abbia sensi di colpa verso di lei lo ho già detto, ma la cosa che mi fa letteralmente imbufalire è come usi ME per cercare di supportarla o difenderla quando sinceramente non ne ha bisogno e soprattutto ha torto marcio. 
Se tu ti senti in colpa perchè non la hai supportata abbastanza in passato, o non ci sei stato in passato, o non la hai difesa con i suoceri quando avresti dovuto, non recuperi il tempo perso appoggiandola adesso, perchè appoggi le sue manie e le sue fisse, capito??
Vorrei proprio urlarglielo in faccia, anche perchè con i suoi commenti, tipo "se fai così la metti proprio in croce povera" non fanno che farmi sentire in colpa quando io colpa non ne ho!!

Poi arriva quell'altra, la scorsa settimana, che una sera se ne esce con una amica, e anche io avevo un impegno con il mio compagno, e mi dice "ma proprio questa sera devi uscire, che tuo papà rimane da solo???". Sì, devo uscire, e allora??? 
Ma perchè mi deve usare come tappabuchi, come "sostituta di mamma" quando lei non c'è, per alleviare i  SUOI sensi di colpa che nn starà a casa? 
Ma soprattutto perchè sono diventata un parafulmine di sensi di colpa???

Oggi sono veramente stanca stanca stanca STANCA e STUFA.
Ho raccontato queste dinamiche allo psico, ovviamente prima che iniziassi a raccontare, lui già sapeva... Perchè anche quando ero piccola era così, lei andava a lavorare, e io dovevo fare da mamma a mia sorella... e se lei la sera usciva, io dovevo fare da mamma, a mia sorella o a mio papà. Ci credo poi che se non riesco o non posso stare dietro a loro ( come se ne avessero bisogno, alla loro età ) mi sento in colpa!!! me l'ha inculcato in testa da quando ero piccola!!

Me ne devo andare da questo ambiente malato, e in fretta anche; a me a sentire e vedere certe cose mi vengono i nervi e il magone, e soprattutto non riesco a distaccarmene.

Qui non cambierà MAI niente, e se rimango qui a lungo, ne andrà anche della mia sanità mentale.