lunedì 3 giugno 2013

La rivelazione

"Ma io non capisco, perchè vado in ansia davanti al piatto mezzo vuoto? E perchè sto male, ma proprio male, se non ho il piatto pieno che quasi straborda, mi manca l'aria e mi si stringe qui,?". E mi metto il pugno proprio in mezzo al petto.
E il doc prontamente: "Perchè quel desiderio di mangiare, di riempirsi, sono tutte cose che lei deve dire e non dice. Deve trovare un modo per tradurre quella fame in parole con cui manifesta la sua rabbia, l'ansia, il....". Ha fatto un elenco di sentimenti e sensazioni diverse, ma la mia mente si è fermata e non ha ascoltato piu' nulla dal momento in cui ha sentito la parola RABBIA.

E' vero, sono arrabbiata. Tanto.
Sono arrabbiata con mia madre, sono arrabbiata con la società, e sono arrabbiata con me stessa.
 Sono arrabbiata perchè nessuno si è mai accorto di quanto stessi male e quando l'ho segnalato la cosa è stata presa sotto gamba, sono arrabbiata con mia madre per tutte le responsabilità che mi ha affibbiato quando non era il caso, sono arrabbiata per la rabbia che lei sfoga su di me e per come urla per come continua a tirarmi a sè e per come non mi fa crescere, sono arrabbiata perchè non si è mai presa cura di sè e non salvaguardando il proprio benessere non ha salvaguardato neanche il mio, sono arrabbiata con mio padre che quando mia madre aveva bisogno l'ha lasciata da sola contrbuendo a fare peggiorare la sua situazione emotiva già instabile, sono arrabbiata con chi mi ha sempre tenuta per seconda o usata, sono arrabbiata con me stessa per essermi fatta ridurre così e non aver preso le MIE difese e per non essermi presa cura di me, prima.

"Se non ci vediamo, lei deve provare a scrivere, a tramutare in parole tutto ciò che si muove dentro di lei. Che rapporto ha con la scrittura?"

E se le dico che sono grafomane, dottore? :-)

La rabbia, e in generale i sentimenti negativi inespressi diventano fame nervosa. Questa è stata la rivelazione di oggi. Come se non ci avessi mai pensato... ma per come l'ha detto, o per il fatto che me lo sono sentito dire da un'altra persona, ha avuto un effetto quasi liberatorio e illuminante. Perchè a pensarci bene, a furia di sentirmi dire di fare la brava bambina, ho sempre detto di si, e non mi sono mai ribellata a niente, e non ho mai manifestato contrarietà, obiezioni, o disaccordo, facendomi andare bene tutto... per non dare fastidio e per non dare dispiacere.

"Dottore, io non dico cose sgradevoli per non offendere nessuno. Idealmente mi è stato insegnato a non disubbidire, e a non fare niente di spiacevole che possa dare fastidio o lasciare delusi o amareggiati gli altri. Il problema che mi pongo adesso è: perchè penso sempre a fare felici gli altri, e mai me stessa?"
"Questa è una bella domanda... e la risposta è che, comunque, per quanto si sforzi, MAI riuscirà a fare felici tutti. E' un giro senza senso perchè se quello che fa, lo fa solo per gli altri, lei non sarà felice, e quindi non deluderà gli altri ma starà male lei e arriverà a odiare i suoi genitori, che quindi comunque alla fine saranno delusi e tristi lo stesso. Comunque vada, lei non starà bene, o non staranno bene loro. Probabilmente loro si permettono certi commenti sulle sue scelte, sul fatto che sta a dormire dal suo compagno o altro, perchè la vedono titubante e sanno che la loro opinione per lei conta. Altrimenti non avrebbero motivo nè modo di commentare, le pare? Deve trovare il modo di non sentirsi in colpa quando fa le cose, e soprattutto di non pensare al dispiacere che può causare negli altri... quello è secondario, che comunque qualunque cosa faccia può esserci o può non esserci. Magari alcune cose sono giganti nella sua testa, però nella realtà non lo sono, o sono meno gravi. E se le persone se la prendono, importa relativamente se la scelta è giusta per lei e la fa stare bene. E soprattutto, non c'è solo l'accettare o il non accettare, ci sono anche le vie di mezzo... "

E così un lampo mi ha attraversato la mente, mi è diventato tutto chiaro e all'improvviso mi sono resa conto di una cosa.
Che se mai avrò dei figli, non imporrò loro MAI MAI MAI di comportarsi bene a tutti i costi, di stare zitti, non muoversi, non fare casino, di comportarsi da "bravi bambini", di "non farmi fare brutte figure", di non dare festidio. Perchè con tutte queste raccomandazioni IO sono cresciuta senza aver imparato ad esprimere i miei bisogni e i miei sentimenti, ho invece sempre messo tutto a tacere per fare la brava e non dare un dispiacere ai miei.
I bravi bambini NON sono quelli che non danno nell'occhio... tutti i bambini sono bravi.... e i bravi bambini sono quelli che hanno un movimento vitale dentro, che li porta a crescere e a essere se stessi. Non sgriderò mai mio figlio perchè ha avuto un moto di stizza, o perchè ha detto di no, o perchè non è stato d'accordo o perchè ha sbuffato, non gli imporrò di dire sempre si o di essere sempre d'accordo, e spero che se dovesse capitare, ci sia qualcuno a fianco a fermarmi, a farmare un eventuale muso mio, o una mia eventuale cazziata inutile.

La libertà non sta solo nel fare indiscriminatamente quel che si vuole, la libertà è anche libertà di manifestare la propria individualità, i propri sentimenti belli o brutti che siano, i propri desideri e le proprie passioni. E le persone che si hanno intorno, a maggior ragione se sono genitori, HANNO IL DOVERE di rispettare i pensieri dei figli, anche se diversi dai loro, anche se non uniformati ai loro... perchè anche se il figlio è "piccolo", non vuole dire che la sua idea, opinione o sentimento valga MENO del loro.

 



2 commenti:

  1. Comincio dal piatto mezzo vuoto. Non riesco a vederlo, ed il primo pensiero è di poter morire di fame. Ne ho riempiti tanti, troppi. Certamente volevo riempire i vuoti che sentivo, e tacitare la rabbia che montava per le mie richieste inascoltate, per l'ansia di non essere accettata. Anche adesso che riesco a riempire il piatto di cose "sane" ed evito i condimenti ecc, noto che le quantità sono sempre molto abbondanti.
    Ho fatto la brava bambina per tanto tempo, ho assecondato le richieste dei miei meglio che potevo ma il risultato è sempre stato mediocre ed il paragone con la mia sorella minore, magra e laureata era sempre perdente, almeno così ho sempre creduto, nemmeno ora che dovrei essermi affrancata, vista l'età, mi rendo conto di quanto il giudizio ed i condizionamenti materni e familiari in genere siano ancora preponderanti ed imperativi rispetto alle mie scelte.
    Ho cercato di essere una mamma diversa, presente, amichevole, disponibile ed affettuosa. Ho cercato di insegnare ai miei figli l'ascolto, la tenerezza e il senso della famiglia come condivisione. Non so bene se ci sono riuscita, so di avere fatto del mio meglio. Mi sono accorta proprio da poco tempo che entrambi i miei ragazzi fanno e dicono le cose che desiderano senza badare troppo alle attese degli altri, ed alle volte mi sembrano anche un po'egoisti. Ma nel mio intimo mi rendo conto che riescono così a non essere schiavizzati dalle spire familiari. La libertà che si sono conquistati ha un prezzo, che io leggo negli occhi di mia madre, ma forse hanno ragione loro.
    Non so se sono riuscita a seguire il tuo ragionamento, spero di si. Come vedi le somiglianze sono davvero tante. Leggerti mi aiuta a riflettere e certi pensieri è difficile metterli a fuoco ed è anche doloroso affrontarli.
    Alla fine mi farai sapere quanto ti devo.... ^_^ visto che sto approffitando delle tue sedute dallo psico (che dev'essere davvero bravo!)
    Buona notte!

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    1. Margherita... io penso, anzi sono SICURA che hai fatto un ottimo lavoro coi tuoi figli... il fatto che siano egoisti, ho capito che va anche bene.. ovviamente c'è un limite, ma un SANO egoismo per preservarsi è giusto, credo... Una cosa che a me è sempre mancata e che alla fine mi ha ridotta così :-)
      le somiglianze sono davvero tantissime tra me e te... anche se, visto quanto si sta male, preferirei che nessuno sperimentasse la cosa... La rabbia che viene a volte quando il piatto ( o la vita? ) è mezzo vuoto, e non si può mangiare altro...
      Ti abbraccio, e grazie di venire a leggere sempre.

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