sabato 27 luglio 2013

La confessione

Ieri sera è stata una serata traumatica quanto... insopportabile. Non saprei come altro spiegare questa sensazione.
Ieri mi preparo, mi vesto, metto a tracolla la borsa, faccio per uscire, e irrompe mia madre: "ma a voi quando potrò beccarvi tutti e tre per parlare? Devo dire delle cose... "

Quando inizia così c'è poco da aspettarsi. O meglio, c'è poco di buono da aspettarsi.

La discussione è stata lunga e penosa, ma stranamente con toni pacati. La riassumo in breve: stiamo insieme poco, stiamo diventando come quattro estranei, ognuno si fa i fatti suoi, quando sarete grandi vi pentirete, prendete provvedimenti ora che siete in tempo, a volte vorremmo baci e abbracci ( !!!!!!! ), dovete confidarvi, non ci raccontate mai niente, vorremmo piu' coinvolgimento e complicità.... e poi c'è stata la confessione di mio padre, evidentemente shockato e scosso, che si rammarica di aver lavorato e basta per tutta la vita, si ritrova ora le figlie cresciute e si rende conto adesso di aver perso troppe cose, e che si sente in colpa perchè se avesse dato un pò di piu' alla famiglia, io e mia sorella adesso saremmo migliori e stremmo meglio; si pente di non esser stato vicino a mia madre e di averle lasciato i "pesi" familiari a lei. Non può tornare indietro ma entrambi vogliono che si migliora insieme il futuro.

Davanti a una scena simile cosa avreste fatto?

Queste sono cose che odio e che mi irritano. Chiedermi adesso di tornare indietro, manco avessi 15 anni... loro vorrebbero che quando vado a casa ci sia piu' complicità, più coinvolgimento, che io qualche volta baci e abbracci mia madre ( figuriamoci, è una cosa che non faccio con nessuno, solo con il mio compagno e basta, sono un orso.. dimostro l'affetto in altri modi solitamente con regali o fiori e basta, non con contatto fisico, che mi infastidisce! ) e cose di questo genere, che mi confidi e che parli..... NOn è nella mia natura nè nel mio carattere già normalmente, perchè mi chiedono di farlo proprio con lei, ORA, che ho un sacco di cose in sospeso da sistemare???
Penso che adesso come adesso sono scossa. E mi sento in colpa. Anche se non dovrei perchè se io con loro sono orso, è perchè IO sono il risultato di tante cose. Mi dispiace che stiano male, e spero un giorno di non stare male così coi miei figli, ma io adesso cosa posso fare??? Devo cancellare tutto quello che c'e' stato, urla, rotture di coglioni, obblighi a dire e fare cose, sentirmi trattare come una imbecille ecc..  per cosa?? E' ingiusto venirmelo a dire adesso, è ingiusto chiedermi QUESTO adesso, perchè io non sono in grado di farlo. Non posso. Veramente, con il cuore spezzato dico che non ce la faccio e che mi dovrei veramenbte sforzare e violentare a fare finta di niente e fare la famiglia del mulino bianco. Io non sono pronta a cancellare certe cose, non sono pronta ad andare avanti. Non so neanche se sarò mai pronta. E magari un giorno quando sarò pronta e sarà troppo tardi come dicono loro, e non potrò farci niente e mi pentirò, ma il problema è che adesso sono bloccata e non posso proprio fare quello che mi chiedono.

So che in fondo sanno di aver fatto dei danni, e mi dispiace tanto... mi dispiace vederli soffrire. Però io non sono pronta adesso.

Vorrei tanto vedere il mio psicologo, ne avrei proprio bisogno... Ma devo aspettare ancora un mese :(

4 commenti:

  1. Cara, ho letto d'un fiato gli ultimi tuoi post.
    Se c'è una cosa che noto e che mi spiazza da ciò che scrivi è che tu senti molta rabbia per loro ma non riesci a farla venir fuori perché il senso di colpa ti zittisce.
    Io è su questo che rifletterei.
    Perché per una volta non lasci uscire tutto quello che senti dentro e vada come vada?
    Tanto tu già stai male, peggio di così non credo che potresti stare.
    Ma forse, rendendo palese a loro il modo in cui ti senti, FORSE, loro potrebbero quantomeno rifletterci su.
    In parte credo che qualcosa già la percepiscano, altrimenti non ti avrebbero fatto il discorsino della famiglia che si confida tutto e che si abbraccia.
    Io credo che non si possa pretendere niente dalle persone a cui sappiamo di non aver dato a sufficienza, anche se sono figli, anche se ci sentiamo in colpa.
    Forse sono loro che si stanno pentendo dei loro atteggiamenti e, chiedendovi di cambiare attitudine in casa, è un po' come se pensassero che se voi cambiaste, allora loro non avrebbero fatto tutto male, come penso che credano.
    Io continuo a pensare che la tua salvezza sia uscire dalla casa e - so che ti fa male ma non riesco a non dirtelo - anche dal lavoro in famiglia.
    Tu hai bisogno di costruirti una vita indipendente da loro e dai loro schemi che, magari per loro vanno bene (?), ma per te è evidente che non è così.
    E come fai ad arginare tutto questo se vivi con loro 24 ore al giorno, tutti i giorni?
    E' già difficile tenere a bada certe cose quando non si hanno obblighi che ci costringono a stare insieme, figurati così!
    Ovviamente non è una decisione che puoi prendere oggi e domani rivoluzionare la tua vita, ma fossi in te io ci penserei.
    E per quanto riguarda le abbuffate, con me non serviva a niente concentrarmi su cose che mi davano soddisfazione, perché non ce n'erano.
    Con me, la cosa che ha funzionato, è stato pensare che il cibo che ingurgitavo non mi aiutava REALMENTE a sentirmi meglio ma, anzi, era la causa di una grossa parte della mia infelicità, perché poi lo specchio parlava e la bilancia pure.
    Ciò che mi ha aiutata è stato trovare conforto in altri pensieri: nel mio matrimonio, nella musica, nelle camminate, che a volte ho fatto sotto la pioggia per sfogare la rabbia che sentivo dentro.
    Devi dirottare il tuo bisogno di conforto su qualcosa che ti sia di conforto davvero.
    Il cibo ti conforta al momento, ma il rovescio della medaglia è troppo grande per valer veramente la pena di continuare ad abbuffarsi.
    Devi cercare di rompere il legame emozionale con il cibo.
    Lui non è tuo amico, lui non ti ama, lui non fa niente di buono per te, quando supera il tuo fabbisogno energetico quotidiano.
    I veri amici sono quelli che ti consolano e con i quali dopo lo sfogo non paghi nessun pegno, come la delusione che provi verso te stessa dopo un'abbuffata, o l'ago della bilancia che continua a salire.
    Non sei sola, mia cara, è ora che tu inizi a crederci e a pensare di meritarti ciò che di buono c'è nella tua vita.
    Non hai mica ammazzato nessuno, che pensi di non meritarti l'amore del tuo compagno, o ciò che di buono ti può capitare.
    Forza, ragazza, forza. Ce la farai, ma devi crederci. Io ci credo.
    Ti abbraccio.

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  2. Ciao lory, grazie per aver letto e commentato.
    Il motivo per cui "non mi sento degna di" deriva dal fatto che sono sempre o quasi stata criticata per le cose che faccio o decido, e mi è sempre stato mostrato che c'è un modo migliore (??? ) per farle, e un altro motivo è che vedere i miei così insoddisfatti di me e mia sorella mi ha sempre fatto pensare di essere una pessima figlia. Sono stati messaggi così forti, da parte dei miei genitori, che ho finito per convincermene anche io. E' una delle convinzioni piu' forti che ho, e che pian piano sto smantellando. Anche l'altra sera durante la discussione lo ho detto, che possono lamentarsi quanto vogliono, ma non penso di esser così male dopotutto, e di guardarsi in giro e rendersi conto come sono gli altri figli.. non sarò la piu' alta nella media italiana, ma neanche la piu' bassa... e la risposta è stata: "no non sei male, però..". Però cosa???
    So che la loro parola non è la parola della verità ecc ecc ma quando cresci per 30 anni e ti senti dire o ti fanno capire, anche indirettamente, che sei mediocre e potresti fare/essere di meglio, finisci x crederci, e poi trovare argomentazioni a sostegno del contrario, e cioè che alla fin fine non sono così male, si fa fatica, e non è immediato, anche perchè l'autostima è inesistente o quasi.
    Non penso di esser pronta ancora a vuotare il sacco con loro, anche se certe cose sono riuscita a dirgliele, il problema è che è esploisa mia sorella a un certo punto durante la discussione. Ha un sacco di rabbie anche lei con mia mamma soprattutto a causa di quell'atteggimaneot "so tutto io, io ho sempre ragione" e ... purtroppo è uscita la parte di me che vuole fare sempre la responsabile e matura, anche quando vorrebbe mandare a fare in culo tutti, e mi sono messa a mediare tra loro. NOn avrei dovuto. Ma mi dispiaceva vedere mia sorella sconvolta, e mia madre di più.. "ma dopo tutto quello che ho fatto... tutte queste rabbie inesplose.... ingiuste"...Ingiuste lo dici TU. E se riflettesse, saprebbe che un minimo di ragione la avremmo.
    Penso che la mia responsabilità maggiore, sia stata quella di aver avuto sempre paura di ribellarmi e di temere di dire la mia. Non ho mai avuto fegato abbastanza, e spero che un giorno se serve i miei figli mi mandino a cagare e mi rimettano "al mio posto" se ho le pretese che ha lei da noi.
    Sono convinta, come dici tu, che stare lontano da qui possa aiutarmi, e spero che una vita indipendente mi aiuti. Per il lavoro... adesso non è fattibile ciò che dici, ma tra un anno dovrebbe andare in pensione, e dovrebbe venire sempre meno. Le ho detto che non è necessario che venga sempre e che mi arrangio anche da sola, ma in qualche modo pensa che la sua presenza sia indispensabile, e si è anche offesa. Vedremo.
    Grazie per il commento, spero abbia senso quanto ho scritto, il blog me l'ha cancellato la prima volta ed era molto piu' scorrevole.

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  3. Dunque, dunque, andiamo con ordine.
    Capisco MOLTO BENE quando dici che è tutta la vita che ti senti ripetere una certa cosa e che quindi hai finito per convincerti.
    Non sai quanto mi riveda in te e in quest'affermazione.
    Fino a qualche anno fa anche io mi sentivo la figlia peggiore del mondo e mi sembrava di MERITARMI tutte le cattiverie che mi diceva mia madre.
    Poi, pian piano, grazie al fatto che I. essendo lontano veniva sempre per il w-e a casa mia, le cose sono cambiate.
    Tutte le volte che gli dicevo che mia madre si era lamentata per la mancanza di aiuto da parte mia mi diceva "Ma come? Ma se a me sembra che lei lasci tutto a te da fare!!! Cosa vuole ancora?" io inizialmente pensavo che lui lo dicesse per amore, per difendermi.
    Poi ho iniziato a considerare da un punto di vista più razionale la situazione e mi sono resa conto che LEI aveva torto, torto marcio.
    A volte il parere di un estraneo può aiutarci a capire le cose in maniera oggettiva.
    So che è difficile sentirti una brava figlia, soprattutto per quei "però" a cui però non segue una spiegazione.
    E il fatto che la frase termini con dei punti di sospensione non ti fa pensare a niente? ;)
    NON HA NIENTE DA DIRE, TESORA.
    NON HA PROPRIO NIENTE DA RIMPROVERARTI, ALTRIMENTI LE PAROLE LE USCIREBBERO SENZA PROBLEMI.
    Ciò che ha (hanno) è un grande senso di fallimento perché si stanno rendendo conto, anche grazie a tua sorella, che non sono poi questi gran genitori perfetti.

    Un primo passo per ricevere ogni tanto una parola in più, un sorriso in più, una carezza in più.

    Io non mi colpevolizzerei riguardo alla tua mancata capacità di dire ciò che ti fa stare male e/o ribellarti.

    Non l’hai fatto per farti del male ma per educazione, rispetto, ecc hai sempre ritenuto che il tuo dovere fosse stare zitta.
    Ora però hai la possibilità di cambiare. Ci andrà del tempo e ci andrà sicuramente tanto coraggio, ma lo puoi ancora fare.
    Capisco che allontanarla dal lavoro sia difficile, per questo ti dicevo che sapevo che non può essere una cosa fatta dall’oggi al domani.
    Ma già iniziare a cambiar casa e poi a restringere un po’ il suo campo d’azione può aiutare.
    Io sono con te! :)

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    1. Mi si è cancellato un pezzo di commento, dopo "gran genitori perfetti".
      Avevo scritto che non essere perfetti è normale, ma ammettere i proprio errori e smettere di criticare dove non ce n'è bisogno, sarebbe già un promo passo.

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