mercoledì 29 maggio 2013

La via di mezzo.

"Come è andata questa settimana?"

Vado sempre lì, convinta di non avere niente da dire, e poi alla fine inizio a parlare a cascata. Tipo fiume in piena.

"E' andata per fortuna, ma non troppo bene. Stato di nervosisimo alle stelle, ho anche litigato con il mio ragazzo, che poverino in tutta questa storia non c'entra niente. Tutto perchè non ha risposto a un messaggio."
"Ah, e quindi è esplosa? Parliamone delle sue esplosioni, che non ne abbiamo mai parlato."
"Io non esplodo, io implodo, metto il muso. Sono peggio di mia mamma, perchè nonostante sappia quanto sia odioso avere accanto una persona con il muso, lo faccio lo stesso".
"Ah ecco, quindi reitera un comportamento. Capita spesso? Quando?"
"Capita quando non mi sento considerata, anche se è stupido perchè non ho di certo bisogno di un sms per sapere che ci tiene, e allo stesso modo so benissimo che una persona per quanto ci tiene non può avere il 100% del suo cervello per il 100% della giornata concentrato su di te".
"Oh bene, è un bene che me lo dica. Probabilmente il meccanismo scatta quando si sente messa in secondo piano, quando le sembra di venire per seconda. Le è già capitato?"

E qui mi sono messa a piangere. Mi dispiace doc, prima o poi la smetterò di piangere durante le visite, le prometto che entro la fine della terapia, ci sarà una seduta intera in cui non verserò neanche mezza lacrima. Mi dispiace mi debba sopportare così in questo stato pietoso, ma proprio non ce la faccio, mi perdoni.

"Mi è capitato sempre, perchè io da sempre sono seconda. Ero seconda all'asilo, alle elementari, alle medie e alle superiori, nessuno era davvero amico mio se non per bisogno, e nessuno veniva da me se aveva altri compagni con cui stare... sono sempre una eterna seconda. E poi..."
Non sono riuscita piu' a parlare.
"E' interessante quello che dice, ed è importante che capisca che il suo compagno non può avere lei in testa il 100% del tempo. L'amore non ha a che fare - non solo per lo meno - con la vicinanza fisica o mentale, non so se mi spiego; un messaggio in piu' o in meno pensa davvero che possa fare la differenze nell'amore che prova per lei?"
"No non fa differenza, io lo so, ma a volte mi travolge questa cosa e non riesco a evitarlo..."
"La travolge perchè la *mancanza* diciamo di affetto le fa sentire un vuoto. E sentirsi mezza vuota le fa paura. Lei è una persona di "o tutto o niente". O tutte le attenzioni, o se non gliele dà tutte vuol dire che non le interessa, giusto?"
"Purtroppo a volte si, e purtroppo sono così in tutto"
"Lo vedo. Come la questione della casa, non accetta che lui per i primi tempi paghi anche per lei, perchè lei o deve pagare tutto o altrimenti a vivere insieme non ci va"
"lo so... non sono esattamente una da mezze misure...."
"Eppure la mezza misura... anzi, non chiamiamola così, chiamiamola la *misura preziosa*, cioè quel momento in cui è soddisfatta solo in parte, ma manca ancora qualcosa per esserlo del tutto, è quello che dà la spinta al movimento, al cambiamento ecc. Come quando è stato di cambiare lavoro, quella via di mezzo in cui stava non le piaceva, e ha cercato altro, e si è attivata... E' come un movimento creativo, senza cui tutto altrimenti sarebbe fermo. Capisco che nel lavoro abbia avuto l'appoggio dei suoi genitori, perchè è lavoro e per il lavoro nelle loro teste va bene così, ma visto che per il resto ha degli ostacoli, perchè gli affetti, il desiderio, l'amore sono argomenti un pò particolari, dovrà trovare il modo giusto per accettare tutte queste "vie di mezzo" che le capitano, senza che la sconvolgano piu' di tanto".
"Ma io sono così in tutto... nella dieta, o mangio o  non mangio. A metà non ci so stare. E così in tante altre cose..."
"E perchè secondo lei?"
"Perchè la via di mezzo mi fa paura... ho paura che sia troppo poco... "
"Ma l'amore, come per tutto il resto, non è giusto che sia così *totale*... l'amore è anche altro...."

Eh lo so, dottore.... 
Sto maledetto tutto o niente....
Non so per quanto tempo ne ho parlato, anche sui forum di obesità, di essere una donna da "tutto o da niente", e di NON essere assolutamente una persona da "via di mezzo", e che è una cosa che caratterizza un pò tutti con questa problematica del cibo.

"Visto che della via di mezzo ha paura, per questo poi cerca in tutti i modi di riempirla e di riempire quel vuoto."
Indovinate con cosa...

Ma che problemi ho con le vie di mezzo? Che problemi ho con un amore così non totalitaristico, fino ad arrivare ad andare in confusione per un piatto non strabordante e solo pieno a metà, si può sapere che problema c'è nella mia testa per non sopportare le vie di mezzo?
E soprattutto, cosa è quel vuoto che cerco di riempire????


Non scrivo oltre, perchè ci sarebbero ancora altri 30 minuti di seduta da raccontare... Mi fermo qui. Che ne ho abbastanza da riflettere per oggi...





4 commenti:

  1. E io mi faccio la terapia a sbafo! Incredibile quanto ti somiglio: tutto o niente - tutto o niente
    ripetuto come un mantra fino a riempire il piatto fino a strangolarmi di pasta, dolci, pane ecc. per non sentire quel vuoto, per non guardarlo, per non esserne travolta.
    Mi sa che a questo punto mi tocca rifletterci un po'
    Baci!

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    1. Non capisco però... vuoto di che?
      Continuo a cercare una risposta, senza successo per ora, ma forse è vuoto dovuto alla mancanza di certe cose ( indipendenza, libertà ecc... ). Non so. Devo rifletterci su anche io :-)

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  2. piangi , se ti senti, si vede che ne hai bisogno:-*

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