lunedì 27 maggio 2013

Questa settimana va così.

Questa settimana proprio non va. Saranno gli impegni serrati al lavoro dei giorni scorsi, saranno gli ormoni visto che sono in piena SPM, sarà che le sedute con lo psico mi muovono sempre qualcosa dentro e mi lasciano pensieri su cui riflettere per giorni... Sta di fatto che è una settimana che sono nervosa; risponderei male a tutti e vorrei urlare a tutti di lasciarmi in pace e di non tormentarmi. Sopporto anche mia mamma meno del solito; a volte capita che mi trattengo, o rispondo a monosillabi ma rispondo, questa volta invece non ce la faccio. Mi dà fastidio qualunque cosa dica e qualunque cosa faccia, mi irrita tutto quanto.
Avrebbe desiderato che anche ieri pomeriggio ( era domenica, unica mezza giornata di riposo che mi concedo ) portassi a termine una cosa di lavoro, tanto che verso sera mi è arrivata una chiamata seccata sullo stile "Cosa credi di fare?". E' domenica, me ne voglio stare in pace con il mio compagno, e non pensare a niente di niente. Ecco cosa voglio fare. Sta di fatto che sapevo non avrebbe approvato la mia risposta, al punto che mi ha quasi riattaccato in faccia. Sono rimasta sconvolta per una decina di minuti circa, arrabbiata per permetterle di rovinarmi i pochi momenti liberi che ho, arrabbiata per non saper reagire, arrabbiata per non vederla mai contenta. Solo che poi mi sono venute in mente le parole dell'ultima visita dallo psico: "Le sue parole non sono le parole della verità assoluta. Quando inizierai a fare valere questo, potrai liberamente avere una opinione senza necessariamente sentirla sbagliata, tu hai la tua e lei la sua, sono semplicemente diverse".
Io ho il sacrosanto DIRITTO di pensarla diversamente da lei; solo perchè ha quel fare seccato e arrabbiato e pretenderebbe di stare dal lato della ragione, non vuole dire che abbia effettivamente ragione, anzi, la mia opinione vale tanto quanto la sua. Così, mi sono detta che lavoro tanto, che mezza giornata di riposo assoluto non può che farmi bene, che del tempo - seppur poco - di qualità con il mio compagno ce lo meritiamo entrambi, e che le cose di lavoro posso sbrigarle anche in un altro momento visto che non era nulla di vitale e urgente, quindi mi sono sentita sicura della mia scelta di stare esattamente dove ero ( a sonnecchiare, per intenderci :)  ), e di non muovermi di là.
Stamattina son stata accolta con monosillabi e grugniti, ma fa nulla.

Però, che fatica. L'istinto e l'abitudine che ti portano verso un determinato tipo di pensiero distruttivo, e lo sforzo per ragionare diversamente, per pensare come una normale persona di 30 anni farebbe.
Mi rompe veramente dover stare male e dover lavorare così tanto a ogni ora per controllare pensieri e reazioni... E' faticoso e richiede una marea di energie. Lo stare male risucchia energie, lo sforzarsi di pensare in altro modo richiede energie, il reagire richiede energie.

Oh, e stavo finendo di scrivere qui, e mi ha chiamata anche adesso. "Sei lì? Guarda che passa tizio a portarti la cosa X che avresti dovuto sistemare TU", con accento odioso sul TU.

Ma che gusto ci prova nel farmi venire i sensi di colpa? E perchè avrei dovuto sistemarla IO, visto che qui siamo in DUE? Chi lo decide che avrei dovuto farlo io e non tu, porca di quella miseria?????
Che odio.

Sta settimana va così. Spero che dopo la prox seduta, esca dallo studio con rinnovata forza ed energia.

2 commenti:

  1. Vedrai che andrà meglio, sicuramente! Tu continua su questa strada e io mi sforzo di essere più positiva, ok?

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  2. Ciao stellina,
    Ho letto con calma tutti i post ed ho potuto constatare che la presenza di tua madre è massiccia in ognuno.
    Io vorrei chiederti se secondo te lei merita tutti questi pensieri da parte tua, se si merita che tu ti faccia il fegato amaro per lei costantemente.
    Ha ragione lo psico quando dice che i suoi pensieri sono solo suoi e non corrispondono alla verità assoluta, perché lei non è Dio, ma semplicemente un essere umano, proprio come te!
    Allora ti lancio una sfida: perché non provi a ridimensionare l'importanza delle sue parole nella tua testa?
    Non sto dicendo che sia facile, perché non lo è, ma non merita che tu le conceda ancora tutto questo spazio e le permetta di farti del male.
    Magari non lo fa di proposito, anzi, sicuramente è così, ma la sua influenza è assolutamente negativa per te.
    Capisco che vivendoci e lavorandoci insieme diventi difficile isolare il pensiero, ma perché non provarci?
    Dopotutto non hai nulla da perdere, più di quanto tu non abbia già perso finora.
    Io faccio il tifo per te e sono certa, certissima, che ce la farai!
    Ti abbraccio forte :)

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